E’ accaduto al “Cannizzaro” di Catania. Ben 74 Infermieri sconfiggono in tribunale l’Azienda Sanitaria e riceveranno per i danni subiti ben 200.000 euro.
Novità importanti per 74 Infermieri dell’Azienda Ospedaliera “Cannizzaro” di Catania. L’Ente dovrà rimborsare agli Infermieri il tempo impiegato per il cambio della divisa. Lo ha stabilito una apposita sentenza della Corte d’Appello (Sezione Lavoro), confermando una precedenza sentenza del 2019 in primo grado. Il giudice che ha deciso in tal senso è la dott.ssa Marcella Celesti.
Pertanto i 74 colleghi dovranno ricevere il pagamento di 10 minuti di lavoro per ogni giorno di servizio effettuato realmente nell’ultimo lustro per un importo complessivo di circa 200.000 euro.
A seguire gli Infermieri in Tribunale è stata la segreteria locale del sindacato Nursind, presieduta da Salvatore Vaccaro (segretario generale) e supportata dagli avvocati Nella Piccione e Antonella Grasso.
“Le motivazioni della decisione della Corte di Appello sulla infondatezza del ricorso da parte del Cannizzaro si ascrivono nel solco di un’ampia giurisprudenza in materia che negli anni si è consolidata, nonostante a Catania qualche altra sigla avesse perso proprio in Corte d’Appello” – fanno sapere da Nursind.
Viene, quindi, ribadita una sentenza del 2019 per episodi accaduti però nel 2014, anno in cui gli Infermieri interessati hanno deciso di fare causa alla “Cannizzaro”.
“In tanti erano dubbiosi, ma alla fine il sindacato ha avuto ragione. Ebbene, oggi possiamo affermare che ancora una volta Nursind ha ragione e questa ulteriore sentenza che coinvolge 74 lavoratori ricorrenti è la dimostrazione che non bisogna fermarsi al primo ostacolo nella corsa ai propri diritti” – ha ribadito Vaccaro.
Vaccaro, per finire, definisce “importante questa vittoria attraverso cui si fa comprendere a tutti i lavoratori che i diritti non possono essere calpestati o disconosciuti; le azioni di rivalsa adeguatamente coordinate e supportate, premiano la caparbietà di un sindacato che crede e sostiene i lavoratori al fine di riportare le responsabilità sulle spalle di chi dimentica di averle, e non certo di chi si sottrae alle battaglie blaterando scuse e motivi inconsistenti”.
L’Azienda ora accetterà la sentenza o andrà oltre? Vedremo, intanto al momento ha subito una sconfitta schiacciante e dovrà risarcire i suoi lavoratori per un diritto mai riconosciuto.
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